Il carnevale di Satriano è senza dubbio tra gli eventi e tradizioni carnevalesche più caratteristici e misteriosi di tutta la Lucania ma non solo,di tutta Italia.
La sua unicità sta nella presenza di tre maschere tipiche che sfilano per la via del paese,RUMITA,URS e QUARESIMA.
Il rito si svolge nel comune di Satriano di Lucania,in provincia di Potenza,un borgo medievale conosciuto anche come Valle più dipinta d'Italia o come Capitale dei Murales.
Il sabato e la domenica prima del martedì grasso si svolge dunque quello che è considerato uno dei pochissimi riti ancestrali sopravvissuti nel tempo nella loro integrità.Ovviamente anche il carnevale di Satriano nel corso dei secoli ha subito mutamenti ma resta comunque una tradizione importante per l'intera regione,soprattutto per il ruolo giocato dalle maschere tipiche che rispecchiano lo stile di vita,la condizione sociale ed economica del paese.
Più nel dettaglio,la maschera dell,orso (URS) è un uomo animale vestito con pelli di pecora o capra e rappresenta la prosperità e la buona sorte,guardando con occhio al passato rappresenta il "lucano"emigrato in cerca di fortuna che a causa della lontananza dal suo paese è divenuto muto.Tornato arricchito si vestiva con pelli di pecora in contrapposizione al Rumit,ovvero il Satranese rimasto nel suo paese che si vestiva di sole foglie.Sulla testa l'Urs indossa un sacchetto che ne cela l'identità e intorno al corpo ha dei campanelli e campanacci che suonano ai suoi passi per incutere timore.
L'Eremita (u Rumit) è invece un uomo vegetale,un albero vagante che simboleggia la povertà.Rappresenta dunque il Satrianese che nonostante non viva in condizioni economiche agiate è rimasto fedele alla sua terra arrangiandosi con le sue forze e costruendosi un rifugio nel bosco,fuori dal centro abitato.Oggi questa maschera prende una nuova connotazione,i giovani satrianesi la utilizzano per lanciare un messaggioa ecologista:ristabilire un rapporto antico con la Terra per rispettare chi verrà dopo di noi.
L'ultima maschera è quella della Quaresima,un'anziana donna vestita di nero con una smorfia che va dalla bocca sino alle guance.Sulla testa porta una culla contenente suo figlio,concepito durante il periodo di carnevale e di cui si ignora l'identità del padre.La maschera rappresenta quelle donne del passato che rimaste vedove si abbandonavano al loro dolore.A differenza delle altre due maschere quella della Quaresima si muove per le strade del paese in modo lento e malinconico,piangendo la sua disperazione.
Un tempo il Carnevale di Satriano era caratterizzato da carri allegorici ma gli elevati costi dovuti alla loro realizzazione hanno fatto sì che questi fossero sostituiti da un nuovo evento divenuto poi d'importanza nazionale,ovvero "la foresta che cammina". Durante questo evento gli 'alberi vaganti' sono ben 131,ovvero uno per ogni comune della Lucania.
Assolutamente da non perdere è poi la messa in scena del matrimonio contadino,dove vi è lo scambio di ruoli,cioè la donna fa l'uomo e viceversa.Organizzata sempre in concomitanza con 'la foresta che cammina' la "sposa" viene accompagnata dallo "sposo" seguita da varie figure,il prete,i chierichetti e gli invitati.Attraversano le strade del paese a suon di balli e colpi di scena che scatenano ilarità.Durante il percorso è frequente la consumazione di vino e altri viveri,tutto con sfumature tragicomiche.
Grazia Rinaldi
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