La terra lucana è molto antica,e quando un paese ha tanto da raccontare si sa che a volte ciò che si racconta assume connotazioni diverse,con aggiunte qua e là e stravolgimenti,fino a diventare delle vere e proprie leggende.Una delle leggende lucane più conosciute insieme a quella di Isabella Morra e della Madonnina di terracotta è quella del celeberrimo "monachiccio".
A tutti i bambini lucani è stata raccontata almeno una volta la storia del piccolo monachiccio,che tra dispetti e giochi, un po' diverte e un po' impaurisce.Personalmente ricordo benissimo i racconti dei nonni,che attorno al camino acceso di sera erano soliti raccontarci storie e in più di un occasione ci raccontarono vicende e addirittura testimonianze(false o vere non so)che non mi facevano fare dei sogni molto tranquilli,forse perché nel mio caso la suggestione giocava un ruolo chiave!!!
In realtà il cosiddetto monachicchio non è uno spirito malvagio,al contrario secondo la leggenda è lo spirito di un bambino morto prima del battesimo e la cui anima ama far visita per lo più ai bambini per giocare e divertirsi con loro.A differenza delle storie su altri fantasmi,quelle sul monachicchio lo descrivono uno spiritello burlone e giocherellone,niente affatto pericoloso tant'è che le sue apparizioni sono per lo più nelle ora diurne o al massimo all'alba,questo sottolinea il fatto che non giunga con intenzioni malvagie anche se alle volte si narra che si diverti a far scherzi.Ad esempio quando fa visita ai bambini si narra che ami far loro il solletico ai piedi e togliergli le coperte dal letto,altre volte invece quando nelle ore notturne non vuole disturbare il sonno dei più piccoli adora burlarsi dei poveri contadini,in che modo?Durante la notte si diverte ad annodare i peli della coda degli asini e delle criniere dei cavalli,cosi al mattino,nascosto nella stalla aspetta di ridere a crepapelle mentre i contadini perdono ore intere a sciogliere i nodi fatti dallo spiritello dispettoso.
Ma la parte della leggenda che senza dubbio tutti conoscono è quella legata al suo cappuccio.Si racconta che il gioco preferito dal monachiccio fosse quello di farsi rincorrere dai bambini e al bambino che riusciva a strappargli via il cappuccio rosso spettava un ricco premio,ossia tutte le monete d'oro sonanti che sarebbero cadute da quest'ultimo.
Una leggenda questa davvero particolare,quella di uno spiritello dispettoso che con il suo fare burlone si scosta dallo stereotipo del fantasma.
Un ultima curiosità,forse non tutti sanno che possiamo ritrovare la leggenda del monachicchio anche nel libro di Carlo Levi,Cristo si è fermato a Eboli ,dove le parole usate per descriverlo sono le seguenti: “…esseri piccolissimi, allegri, aerei, corrono qua e là, e il loro maggiore piacere è di fare ai cristiani ogni sorta di dispetti. Fanno il solletico sotto i piedi…danno pizzicotti … e fischiano come zanzare. Ma sono innocenti: i loro malanni non sono mai seri, hanno sempre l’aspetto di un gioco… il solo modo di difendersi dai loro scherzi è appunto di cercargli di afferrarli per il cappuccio… appena riavrà il suo prezioso copricapo, fuggirà con un gran balzo, facendo sberleffi e salti di gioia…”
Come dicevo all'inizio di questo post in una terra così antica le storie e le leggende che si sono tramandate negli anni sono davvero tante e questa del monachiccio è una di loro....cos'altro aggiungere se non...occhio al cappuccio!
Grazia Rinaldi
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