Ebbene sì,esiste in Basilicata un “palazzo dei diavoli”,più precisamente nel cuore del borgo antico di Tursi,comune lucano di circa cinquemila abitanti,la cui storia affonda le radici nel V secolo.Nel rione San Filippo tra numerose dimore gentilizie sorge il palazzo del Barone Branclasso.L'edificio si circonda di una macabra ed antica leggenda popolare,secondo la quale il palazzo fu costruito in una sola notte da demoni e spiriti degli inferi che,al termine della loro opera non riuscendo a far ritorno in tempo nelle viscere dell’inferno,colti dalle prime luci dell'alba si pietrificarono sul tetto dell'edificio.
Ovviamente la realtà è ben diversa,infatti in una notte venne delimitato soltanto il perimetro del palazzo,la ragione di ciò ė molto semplice,i fondi vicini si opponevano alla costruzione del palazzo così per aggirare l'ostacolo il lavoro venne fatto di notte.Per ciò che concerne le tre statue poste sul tetto in realtà altro non sono che tre figure femminili che simboleggiano giustizia pace e carità.
La famiglia Brancalasso,di origine Lombarda,ė presente a Tursi dalla fine del ‘500,secondo la leggenda il Barone era di statura altissima con una forza sovrumana tanto da mettere in fuga chiunque si ponesse sul suo cammino.La ragione di tali doti era attribuita al fatto che il Barone avesse venduto la sua anima al Diavolo,ma ovviamente non finisce qui,si narra infatti che alla sua morte tre donne avessero occupato alcune delle 100 stanze del palazzo e che un giorno la più giovane avesse chiesto alla madre di comprarle della carne da mangiare,lungo la strada la donna si imbatté in un cane che per ben tre volte le strappò via la carne fino a portarla in un burrone dove si trovava la donna amata del Barone.Sembra inoltre che per altre tre notti qualcuno bussò alla porta del palazzo Brancalasso ma le donne impaurite non aprirono.La quarta notte la più giovane decise di farsi coraggio e di aprire la porta,fu cosi che un uomo le consegnò cento chiavi con le quali avrebbe potuto aprire tutte le stanze dell'edificio,tranne una…..se avessero fatto ciò che gli veniva chiesto avrebbero potuto avere tutte le ricchezze del palazzo.La giovane fanciulla accettò,l’indomani avrebbe dovuto agghindarsi e passeggiare sulla balconata sotto cui un cavaliere,passando,le avrebbe detto:TI HO UCCISA E SEI ANCORA VIVA?!
La fanciulla fece quanto ordinato,fece salire il giovane e gli offrì un liquore avvelenato,giacchè le intenzioni del giovane cavaliere erano quelle di assassinarla,tutto andò come previsto,il cavaliere morì e la fanciulla visse nel palazzo ricca e felice.
Bhè che dire…..la storia ha un suo fascino e vi assicuro che il palazzo nella sua imponenza velata di mistero è degno della sua fama,tra leggende di demoni e cavalieri avvelenati,questo bellissimo palazzo si erge nel centro storico di una città che ha molto altro da offrire e le cui storie non finiscono certo qui!
Grazia Rinaldi
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